Linea d’orizzonte
(Una) linea d’orizzonte
Dritta fatta a china
D’improvviso
Piega verso destra in una gobba.
S’inarca verso occidente
Quasi a voler occupare il cielo
Che rapido si muove
Schernendo l’improvvisato amante
(E) sfugge all’incontro.
Il battito continuo, regolare
Ha un soprassalto veloce
Istantaneo.
La fitta ti prende lo stomaco,
la testa,
dilegua subito senza lasciar
traccia.
tu,
lì, fermo immobile,
avverti il ricordo
di questo dolore
a cui ancora, geloso,
non sai rinunciare.
Ostinato
(Orville Pantaleoni)
…. _ ….
Fai doni,
li disperdi a larghe mani.
Prodiga dissipi tempo,
carne, parole.
Disdegni qualsiasi contraccambio
E
simuli la grazia sovrana
che concede un domani fanciullo,
cornucopia d’abbondanza.
Doni…
Sì
Regali…
Tu così altrimenti avara
D’ogni tuo bene.
Guardinga con chi offre
Tesa nel timore di dover
per obbligo restituire,
anche se solo fosse l’inchino della riconoscenza.
Sei secca, asciutta,
fiumana che non beve pioggia da anni
sassi e sabbie sono la tua corrente
il vento arso che soffia dal mare di onde dune
il tuo respiro,
il tuo pensiero.
Sì
spargi doni
come
sorgente di tutti gli oceani,
lago che colma gli abissi.
I tuoi doni…
Miracoli
sono i tuoi doni:
addii
Li scolpisci nella pelle
Dentro la fatica del respiro,
nel sudore dei muscoli,
negli spasmi violenti del cuore;
un lascito di addii:
li conficchi a forza nel desiderio
ne fai catene per il pensiero.
Doni d’addio offerti
Dispersi,
sgargianti,
fulminanti,
lenti,
crocefissioni di addii.
Maschere per qualsiasi variabile presente
Muri invalicabili per il passato
lampi scagliati nel futuro.
Doni, gli addii,
Doni sacrificali
Voti di chi non vuol pagare pegno
Al mondo.
E i tuoi addii
Non scontano tasso d’usura
Costano il niente,
inutili, gratuiti
sono deserto e
vuoto.
(Orville Pantaleoni)
…. _ ….
A Bologna in inverno
A Bologna (un) vento teso e freddo
Una luce chiara,
tersa come al mare d’inverno.
E’ strano, ma vero,
c’è più silenzio.
Una calma nei colori,
nella forma delle cose,
gli uomini paiono sospesi
dentro un quadro di Morandi.
Direi
una giornata appesa ad un cielo del nord.
Molto bello e tu, ahimè,
non sei qui con me.
(Orville Pantaleoni)